2° classificata
Adriana Scarpa
Anche il sangue ora tace
Ecco, stasera i cani non latrano più/
contro l’arco del cielo
cozzano
i loro silenzi. Fiutano l’aria greve/
con l’umida lingua
leccano l’incertezza delle ombre.
Sale una luna di malinconie
sul ranuncolo bianco del respiro
e torneranno
pure le stoppie bruciate
Con cenere sparsa/ in altre dimensioni.
Tutto è se stesso ancora
e cresce/proprie foglie di saggezza:
stanno le canne ritte sulla riva
e i gattici d’argento. Se una voce
chiamerà improvvisa
sarà quiete di sera perduta.
Acquista ognuno adesso
coscienza di star solo
e la fatica sa
di ogni respiro; impara il vuoto
e tutto il resto è inerte.
Anche il sangue ora tace
e l’ultimo violino disperato.
Si sta facendo &endash; il nodo della sera &endash;
più stretto; più vicino
dentro vi annaspano
dimensioni e confini sconosciuti:
abbandonarsi, ormai,
è l’estrema, ultima coscienza
ed io la chiamo
“nostra solitudine”.
3° classificata
Liliana Zinetti
I fiori e la luna
Non sa più irretire maree
questa luna sorta da selvosi silenzi,
su fiori di spuma radicati sull’onda
sfiocca fruscii opalescenti,
incrina raggi sulle sbarre del buio.
Così piange la luna e china
pallida
la fronte desolata di ricordi
caduti nell’ombra
come il tonfo lucido del pesce
che con sé inabissa
i fiori e la luna.
È linea netta l’orizzonte
senza confusione di nubi,
il volo solo di gabbiani
muraglia d’ali
contro l’infinito.
Da cattedrali di vento
tornano i giorni, schianti d’ombre
che al divenire allungano
opache mani di sonno, stanchezza
di gesti che non san trovare
un giorno che bruci
in un corrusco di fiori.
Ferma alle porte della notte,
tesa al cigolio aspro d’un uscio
lascerò lastricati di noia
per il frantumato moto
d’astri inquieti.
Chiodi
per la mia ombra stanca
sospesa sull’abisso.
Accadrà che rompa un’ala
ai colori vividi dell’aurora?
4° classificato
Raffaele Sciacoviello
Fervida come un’arteria
la tua fierezza di mela matura
pende da un ramo di esile ossatura.
A stento noti l’aurea mia materia.
Così m’invento un rumore
d’ali, una follia da istrione di corte,
ti offrirei fiori da mangiare, e torte,
barche a vela cui rubare il colore.
Ti assomiglia, e non sai quanto, il fragore
dei piedi in un bosco di foglie morte.
Torino, 9 maggio 2000
5° classificato
Roberto Silleresi
Il vento di ieri
Nell’entroterra di foglie di feltro
il vento è un maestro errante
s’intrufola nel serrame opaco,
mitiga il tunnel dei ricordi,
plissetta vestiti di cerea carta
e premuroso asciuga l’inchiostro
di minute parole quotidiane.
Spazza i cortili di case senza riposo,
sensibile al lunario biondo d’autunno,
sibila inquieto sui tetti in lamiera.
Il cielo è una mappa di cerini al neon,
gelido atrio di un cosmo adulto
intinto nell’aria svaporata dell’infanzia.
Visi di porcellana rivivono
il viaggio di una barca senza remi,
il cuore è un fuoco di bivacco,
ravviva alla brezza del passato
asperso d’episodi in poesia,
ha il ritmo di segreti innocenti
un fregio dai contorni evanescenti.
6° classificata
Daniela Raimondi
Quando verrà a cercarmi
Quando verrà a cercarmi,
altera e immobile
tacita ombra
magnifico istante di luce,
raccoglierò l’ultimo mazzo di mammole
e nasconderò gelosa il vostro ritratto sotto la camicia.
Spegnerò le luci di casa
chiuderò piano la porta,
fisserò assorta quell’angolo oscuro in fondo al giardino.
Ma sarà solo un attimo.
Poi lascerò che l’eterna ansia di esistere scivoli lontano.
E lascerò che il tempo e le voci e i ricordi di amori passati
non feriscano anche quell’ultimo pallido cielo.
Silenzioso volo di rondine
sarò acqua che scorre in attesa,
orma leggera nel buio,
eco lontano.
I venti cesseranno all’improvviso di lacerare la dura scogliera
e le mie dita fermeranno per sempre il doloroso oscillare del pendolo.
Fisserò il vuoto a testa alta, senza più paure.
(Londra, 10 febbraio 2000)
7° classificato
Enea Baldi
Guardando la luna
Attraverso un saio lacero
mi appari luna,
a tratti
danze di rugginosa luce:
fiere macule,
rapaci dall’aure dorate,
cani
e latrati.
Già non scorgo il tristo semicerchio.
Dal bosco,
delicata e lenta
si erge
la ragnatela della notte.
Ali inquiete
a tratti sfrangiano
le silenti trame.
Silenti…
Come le gocce
che lente cadono
sui fiori di lavanda.
8° classificata
Chiara Fratar
Sfumata rossa
Acquerello
d’immagini
sfumate nel tramonto
sulle dita
del mare
serbando il calore
di un uomo
sulla riva.
Chiuse l’ala
l’ultimo gabbiano
si adagia
il vecchio faro
in un letto
di sabbia
e corallo.
9° classificato
Giancarlo Dimaggio
Saracinesca socchiusa
Ricordi di fumi e neon
Il gatto rannicchiato nello spiraglio della saracinesca
un bacio, l’eco del maglio
Le tue labbra mi stringono, chiudono un mondo.
Primo abbraccio color polvere di finestra nella Ruhr.
Patina di fumo anti-azzurro,
tanto ci è stato concesso.
Teflon anti-strappo era la mia sicurezza, seconda pelle che tu staccavi come una figurina adesiva
e restavano bagliori blu,
a illuminare il sonno della bestiolina protetta dal metallo.
10° classificata
Tiziana Soressi
C‘è il vento…
C‘è il vento
ma la mia
anima
è attaccata
al tronco
come
una foglia viva.
Il mio
corpo
è partito
al primo
fischio
del treno:
non ho più
ombre per la prossima
fermata.
C‘è vento
ancora vento
ed io resto appesa
alla bava
argentata
di un sogno.